Cucina e canapa, il connubio millenario

Quando si riflette sugli utilizzi della canapa, la prima cosa a cui si pensa non è la cucina, bensì materiali edili, vestiario e “altro”… ma il potenziale  in cucina, fidatevi, non è affatto da sottovalutare.

In genere il cibo a base di canapa si ricava dal seme, ed è impossibile che contenga il componente psicoattivo (THC) poiché esso è prodotto solamente dalla cima fiorita della pianta femmina; i cibi a base di semi di canapa sono quindi privi di THC.

Storia

I semi di canapa costituivano un ingrediente tradizionale di molte cucine orientali (ad esempio in Nepal) e di alcune zone della Russia, che li impiegavano in una sorta di farinata. Il luogo più significativo dove si studiò la canapa fu l’India, dove già circa 3000 anni fa, si preparavano innumerevoli infusi e bevande, all’epoca usati come rivitalizzanti e per combattere malanni di qualsiasi genere.

Fonte di nutrienti

Il seme di canapa infatti fornisce all’uomo un altissimo nutrimento, tanto che poche fonti vegetali possono competere con il suo valore nutrizionale. La composizione proteica del seme di canapa è unica nel regno vegetale ed è tra le fonti vegetali più ricche di acidi grassi polinsaturi.

Usi in cucina

I semi di canapa hanno un sapore molto gradevole, simile alla nocciola e sono facilmente digeribili, per questo sono spesso utilizzati in cucina, soprattutto per arricchire insalate ma anche per pesti e salse.

Dai semi di canapa si possono ottenere vari prodotti come l’olio vegetale che, se spremuto a freddo conserva intatte le proprietà dei semi ed è usato anche in cosmetica per le sue proprietà emollienti ed idratanti.

Un altro alimento che si può ricavare dai semi è la farina, molto versatile in quanto si adatta a diversi usi (produzione di biscotti, lievitati e altri prodotti da forno). Con la farina di canapa vengono anche prodotte alcune varietà di pasta: con il suo gusto aromatico e le proprietà nutrienti, consente di preparare primi piatti particolarmente ricchi di proteine e fibre.