Oscar Farinetti e Eataly: il sapore del successo

Oscar Farinetti e Eataly: il sapore del successo

Natale Farinetti, conosciuto come Oscar Farinetti è un imprenditore serio, di quelli la cui storia va conosciuta, soprattutto da chi lavora nell’ambito food per farsi un’idea di cosa significa “saper valorizzare” il prodotto agroalimentare italiano nel mondo. Oscar Farinetti e Eataly sono due storia da raccontare.

La sua vita

Oscar, nasce ad Alba in Piemonte (nota per aver dato i natali anche a slow food [LINK ARTICOLO] oltre che per la sua storia enogastronomica) il 24 settembre 1954. Dopo gli studi superiori classicisti si iscrive per vocazione alla facoltà di economia e commercio dell’università di Torino senza però arrivare alla laurea (esempio di come spesso, la voglia di mettersi in gioco e le ambizioni personali possano portarti in alto anche senza il conseguimento di studi dettagliati). Oscar lascia gli studi per dedicarsi all’attività, fondata pochi anni prima dal padre, che porterà a livelli nazionali e che oggi conosciamo come Unieuro; trasformata la piccola azienda familiare in un colosso dell’elettronica, decide nel 2003 di venderla per la modica cifra di 528 milioni di euro con i quali fonderà l’altro colosso mondiale, affine al nostro ambiente e arcinoto ai più, Eataly.

Farinetti collabora con diverse Università italiane (Università di Parma e Bocconi di Milano) per ricerche di mercato in ambito agroalimentare. Nel 2011 Riceve il “Premio Artusi” per aver diffuso l’immagine del cibo italiano nel mondo e nel 2014 riceve anche una laurea honoris causa dall’università di Urbino per aver saputo diffondere il nome del buon cibo italiano nel mondo. Da qualche anno ha lasciato le redini dell’azienda ai suoi due figli per dedicarsi direttamente sul campo, alla valorizzazione e la ricerca della piccola e buona produzione alimentare italiana.

La nascita di Eataly

Le ricerche di mercato sopra citate, iniziano nel 2002 e con la collaborazione di Slow Food e delle università italiane comincia a delinearsi la prima bozza di quella che, dal 2007 fino ai giorni nostri, sarà riconosciuta come la grande catena di prodotti alimentari italiani col nome di Eataly.
Con un riguardo particolare per la sostenibilità ambientale ed economica oltre che per la qualità delle materie prime, Eataly decide di puntare sulle realtà poco note del panorama nazionale, portandole ad essere simboli dell’eccellenza italiana nel mondo.

La culla di Eataly

Il primo locale nasce ovviamente a Torino nel 2007 con la mission, ancora attuale, di creare luoghi armonici nei quali è possibile fare dei veri percorsi sensoriali assaggiando e comprando le stesse eccellenze che si possono trovare dai piccoli produttori italiani. Il successo è enorme e ben presto nascono altri locali di cui il primo all’estero a Tokyo nel 2009 mentre nel 2010 il primo Eataly sul suolo americano a New York, una delle attrazioni più visitate della metropoli. Nel 2012 inoltre, a Roma (ex stazione Ostiense) nasce l’Eataly più grande, 16.000 mq totali che racchiudono ristoranti, negozi alimentari, sale convegni e aule didattiche per un’esperienza full immersion nel cibo italiano.

La sostenibilità economica, sociale e l’attività benefica

Nel 2014 grazie Oscar Farinetti e Eataly, il cibo si unisce alla musica e nell’ex teatro Smeraldo di Milano sorge un nuovo locale al centro del quale è presente un grande palco dove si esibiscono, in memoria del vecchio teatro, molto artisti; regalando così emozioni uditive oltre che olfattive e gustative.
Sempre nel 2014, al fianco di Slow Food, inizia il progetto per creare 10.000 orti in africa per cibo e prodotti “buoni, puliti e giusti” (motto di Slow Food) nei villaggi, scuole e ospedali africani.

Il 2015 invece, all’Expo di Milano (la più grande fiera gastronomica del mondo) Eataly da il suo apporto per poter diffondere e far conoscere ancora di più ai turisti stranieri il cibo e la qualità del “Made in Italy“. Negli anni a seguire nasceranno moltissime altri negozi in Italia e nel mondo; importante è il FICO Eataly World a Bologna, un viaggio emozionante alla scoperta dei sapori con degustazioni guidate, bendate, giochi di ruolo e anche delle giostre interne a questo parco giochi gastronomico. Negli ultimi anni inoltre, il sito web [LINK] e i vari negozi della catena, si sono arricchiti sempre più di una vera e propria esperienza didattica, offrendo a bambini, adulti e anziani lezioni gratuite per insegnare a rapportarsi col cibo per fare scelte solidali e salutistiche e avviando così già in giovane età a una vita sostenibile.

La colossale catena conta oggi 23 realtà uniche (12 in Italia e 11 all’estero)
In Italia:
• Milano Smeraldo
• Torino Lingotto
• Torino Lagrange
• Roma
• Genova
• Trieste
• Piacenza
• Firenze
• Bologna
• Monticello
• Pinerolo
• Forlì

Nel mondo:
• New York
• Toronto
• Parigi
• Monaco
• Stoccolma
• Mosca
• San Paolo
• Istanbul
• Dubai
• Tokyo
• Seul

Eataly lavora anche con diverse realtà:
• Eataly x Autogrill
• Eataly x Starhotels
• Mercato di San Lorenzo (Firenze)
• Parco a tema “FICO Eataly world” (Bologna)

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Nerio Pellegrini
Nerio Pellegrini

Founder CSB | Gastromomo | Studente universitario